Quante volte si è detto che i social network rappresentano una fonte di distrazione sul posto di lavoro e una minaccia per la redditività aziendale? Da oggi, con Facebook Workplace, il discorso è completamente ribaltato. Il colosso californiano entra in maniera decisa in soccorso delle dinamiche aziendali, mettendo a disposizione di piccole e grandi imprese un prodotto estremamente funzionale, che riproduce a livello lavorativo tutti i vantaggi che caratterizzano la versione classica che tutti conosciamo.
Nello specifico, il nuovo strumento di Facebook consentirà di comunicare in tempo reale con qualsiasi membro dell’organizzazione aziendale, dal dirigente al fattorino, per mezzo di una chat intuitiva e immediata, che ricalca quella già utilizzata nella versione classica.
Inoltre, Facebook Workplace offre la possibilità di effettuare conferenze audio e video e rappresenta un impareggiabile strumento di aggiornamento su tutte le più importanti questioni che vengono affrontate all’interno dell’impresa. Il versatile sistema di newsfeed aziendale, infatti, permetterà a chiunque di scoprire le ultime novità su determinati argomenti e di intervenire per fornire il proprio punto di vista.
Il software, inoltre, permette di comunicare anche con utenti di lingua straniera, grazie a un sistema di traduzione automatica, studiato appositamente per favorire le comunicazione nell’ambito di imprese multinazionali con sedi in diversi Paesi.
Dopo una lunga sperimentazione presso imprese ed organizzazioni di grosse dimensioni, come Danone e Savethechildren, il programma è ora pronto per essere acquistato da chiunque desideri dotare la propria azienda di un efficace sistema di comunicazione interaziendale.
Il software è in vendita ad un prezzo di 3 dollari mensili per i primi mille utenti, 2 dollari al mese per ulteriori utenti fino a 10.000, 1 dollaro per ulteriori utenti oltre i 10.000. Questo aspetto, peraltro, rappresenta una radicale novità nelle politiche di Facebook, che fino ad ora aveva guadagnato esclusivamente tramite gli introiti pubblicitari.
Riuscirà Facebook a conquistarci anche in vesti “business”?