L’evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha portato numerosi cambiamenti in diversi ambiti. La vita quotidiana ha offerto sempre più spazio alle novità informatiche tanto che è ormai impossibile, per qualsiasi persona, fare a meno di internet, tablet e smartphone. Anche il mondo del lavoro è stato influenzato da questa corrente innovativa e, nel giro di 2 anni, questo sarà ancora più evidente.
Un impatto notevole sarà esercitato dalla realtà virtuale, impiegata, tra l’altro, per avere a disposizione ambienti più collaborativi. A prendere parte a riunioni e meeting, ad esempio, potranno essere degli avatar.
Nulla di nuovo neanche per quanto riguarda la realtà aumentata. Se ne parla già moltissimo e se ne continuerà a parlare a lungo.
Il potenziale di questa tecnologia sarà infatti sfruttato dalle imprese con funzionalità che potrebbero rimodellare lo svolgimento del lavoro, o ricreare dalle basi le esperienze dei clienti.
Altra tecnologia in forte sviluppo è la IoT (Internet of Things). Già oggi, quest’ultima mette in comunicazione smartphone e smartwatch e permette di impostare, sempre da un dispositivo portatile, il termostato di casa, e di controllare le telecamere adibite alla videosorveglianza. Si sono ormai aperte importanti prospettive per la IoT, soprattutto nella rivisitazione dei sistemi informativi aziendali.
Proprio i dispositivi IoT sono divenuti oggetto, negli ultimi tempi, di diversi attacchi perpetrati dagli hacker. Gli attacchi non hanno avuto come obiettivo direttamente gli IoT, ma miravano a mettere fuori uso la connessione in ampie zone di diversi Paesi (sono stati soprattutto Germania e Stati Uniti a subirne le conseguenze). Proprio per questo, l’idea di impiegare la IoT nel mondo del lavoro dovrà necessariamente affiancarsi ad un maggiore sforzo in tema di sicurezza informatica. Le realtà che operano in questo mercato dovranno sviluppare dei sistemi di protezione ancora più efficaci di quelli esistenti.
Le aziende, infine, potranno usufruire di nuovi sistemi progettati per facilitare l’analisi della grande mole di dati che, ogni giorno, diventa oggetto di raccolta.
I big data verranno utilizzati non solo nel settore tecnologico; a beneficiarne saranno anche il settore sanitario e farmaceutico. Disporre di statistiche sempre più accurate permetterà di avere a disposizione nuove cure e trattamenti mirati.
E le aziende?
La loro è la vera sfida: adempiere ad un uso responsabile delle tecnologia fortemente innovative.
Sfruttare le tecnologie esponenziali per il loro impatto sociale può aiutare a costruire mercati, guidare l’adozione di tecnologie, e accendere un potente faro per attrarre e trattenere i migliori talenti. Oltre a ciò, le aziende dovrebbero prendere in considerazione gli aspetti etici e morali nell’applicare queste tecnologie – al di là delle preoccupazioni per i rischi tradizionali di sicurezza, riservatezza, regolamentazione, conformità, sicurezza e qualità.
Che ne sarà di noi?