Doveva essere lanciato nel 2017 ma è stato accantonato: è Project Ara, lo smartphone modulare di Google che sino a qualche mese fa aveva creato un’enorme attesa soprattutto fra gli sviluppatori.
L’ultima conferenza, che gli uomini di Big G. avevano tenuto a maggio, indicava come l’autunno del 2017 la data indicativa per il lancio di una doppia versione: la Beta, destinata agli sviluppatori, di cui una prima versione doveva essere rilasciata questo autunno, e la commerciale, destinata al pubblico.
Le indiscrezioni, invece, parlano della sospensione del progetto da parte di Google che ora starebbe vendendo le licenze dei singoli componenti attraverso accordi licenziatari ad altre aziende sul mercato.
Lo smartphone modulare di Google doveva essere un dispositivo composto di moduli che, in qualsiasi momento, potevano essere aggiornati. In questo modo, i singoli moduli potevano anche essere sostituiti per implementare, con moduli più avanzati, lo smartphone in qualsiasi momento. Il progetto prevedeva una cornice contenente le antenne, i sensori, lo schermo, la GPU e la CPU, non sostituibili in fase iniziale.
I moduli di Project Ara potevano essere posizionati, a piacimento dell’utilizzatore, in qualsiasi slot presente nella cornice e dovevano esser collegati fra loro mediante una rete bidirezionale.
Fra i partner noti che hanno collaborato all’ideazione dei singoli moduli vi sono Samsung, Toshiba, E-Ink, Panasonic, iHealth, Gotenna e Sony Pictures Home Entertainment.
I trenta fortunati che a hanno usato in prova il progetto Ara di Google hanno avuto la possibilità di avere fra le mani uno strumento affascinante e avanguardistico capace di aprire ad un cambiamento significativo nel campo degli smartphone, che chissà sé, allo stato attuale delle cose, verrà mai messo a punto da qualcuno.
Forse l’idea di Big G. è stata frenata dall’eccessiva libertà che l’utente avrebbe avuto acquistando un prodotto come lo smartphone modulare, ma almeno, qualche azienda potrebbe prendere in esame l’aggiornabilità dei componenti più importanti, per evitare la corsa alle ultime uscite ed aprire quella all’ultimo aggiornamento.
Salutiamo (per il momento) l’idea di smartphone modulare e continuiamo a viaggiare sulla linea dei migliori smartphone professionali.
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