Quella che il mondo del lavoro sta vivendo può essere definita una vera e propria digital trasformation: le nuove generazioni sono consapevoli che il posto fisso non esiste più ed in buona parte ve ne sono pochi che vi aspirano. Unified Communication? Vediamo perchè!
All’interno del microcosmo lavorativo ad emergere, in un futuro non troppo lontano, saranno i professionisti autonomi che si faranno largo grazie alle competenze tecniche e personali acquisite negli anni.
Nonostante il lavoro sia diversificato a tenere assieme tutti i settori e tutte le specializzazione ci sarà un unico elemento, la rete: sarà proprio la comunicazione mediante la rete a rendere possibile l’esecuzione di un lavoro indipendentemente da qualsiasi luogo. Spiaggia o casa, ufficio o bar qualsiasi luogo andrà bene per svolgere le proprie mansioni.
A cambiare sarà anche il tempo, gestibile in totale autonomia, ma anche gli strumenti, ed è per questa ragione che la comunicazione unificata oggi riveste un’importanza primaria.
Unified Communication e la tecnologia del lavoro di un futuro che è già presente
Con il cambiamento repentino dell’approccio al lavoro cambiano anche i modi della comunicazione inter o intra aziendale. Quando si parla di Unified Communicaton per definire la comunicazione all’interno di un’azienda ci si riferisce ad un insieme di tecnologie di ultima generazione attraverso le quali è possibile comunicare e collaborare senza essere nel medesimo ufficio o edificio.
Si tratta dell’uso di telefonia mediante IP, chat attraverso l’Istant Messaging, videoconferenze e sistemi di condivisione integrati che consentono di lavorare e collaborare utilizzando una semplice connessione web.
La tecnologia segue sicuramente questo trend: è possibile reperire sistemi per sostenere videoconferenze in cui l’audio è perfetto ed audibile da un gran numero di persone, così come cuffie wireless che annullano i rumori di fondo e rendono le chiamate chiare e cristalline.
Ma vediamo qualche numero…
Chi è pro e chi è Contro a questo cambiamento in atto? Più portati ad abbracciare il cambiamento sono quei Paesi con una popolazione più giovane. Nell’Asia-Pacifico, l’81% delle persone è entusiasta del cambiamento contro il 59% registrato in Europa. Anzi, il 52% degli europei – contro il 19% di chi lavora nell’Asia-Pacifico – prova ansia o timore alla prospettiva di dover imparare rapidamente nuove competenze per adeguarsi ai ruoli che cambiano.
Permangono quindi alcune preoccupazioni circa quei cambiamenti percepiti come elementi in grado di mettere a repentaglio la sicurezza del posto di lavoro. Se più dell’80% degli intervistati si dichiara ottimista circa la possibilità di lavorare su interessi personali o su obiettivi capaci di avere un impatto sulla società dei prossimi anni, il 45% al contrario teme che automazione, macchinari smart e intelligenze artificiali possano sostituire le persone nei lavori ripetitivi.
E tu, sei pronto e disponibile a lavorare ovunque?
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