Arriva una novità da Montain View: debutta negli USA il nuovo servizio Helpouts, piattaforma che offre “real help from real people in real time”, ideata cioè per connettere tramite video chat chi necessita di aiuto con chi questo aiuto può effettivamente offrirlo. A differenza di Youtube, patria dei tutorial gratuiti e altro prodotto di Google, l’aiuto offerto arriva questa volta da vari professionisti ed è a pagamento.
Disponibile per il momento solo in inglese, Helpouts comprende 8 categorie: arte e musica, tecnologia, cucina, educazione e formazione, moda, salute, fitness, casa e giardinaggio. Chi è interessato a contattare un esperto, può scorrere la lista di quelli disponibili, valutando giudizi e recensioni lasciati dai precedenti clienti, e può scegliere tra coloro che sono subito disponibili oppure accordarsi su giorno e ora della lezione; in questo caso è bene dare un’occhiata all’orologio, perché se l’esperto tarda più di cinque minuti la sessione sarà gratuita.
Per accedere a Helpouts gli utenti devono avere un profilo su Google+ ed effettuare il pagamento solo tramite Google Wallet in base agli accordi presi in precedenza con i professionisti che offrono il servizio (tariffa flat o a tempo); per usufruire di una sessione one-to-one, infatti si deve pagare una tariffa fissata dall’azienda, che trattiene il 20% di ogni transazione (con l’eccezione del settore medico, per il quale devono ancora essere stabilite le tariffe dei vari possibili servizi).
Sulla neonata piattaforma non ci sono però solo liberi professionisti, ma anche 1.000 aziende che Google ha coinvolto nel progetto per offrire loro un veicolo alternativo per commercializzare prodotti o servizi. E così, ad esempio, Weight Watchers offre consigli gratuiti per perdere peso e Sephora ci aggiorna sulle ultime tendenze in fatto di look. Per ora ci si può registrare per offrire le proprie prestazioni solo se invitati e le candidature vengono vagliate direttamente da Google, che si riserva il diritto di approvarle o meno.
Per il Wall Street Journal, il lancio di Helpouts è una dimostrazione del fatto che il motore di ricerca non è in grado di rispondere a tutte le esigenze degli internauti che, sempre più spesso, si affidano alle cerchie virtuali di Facebook e Twitter per trovare le informazioni di cui hanno bisogno. “La missione di Google è organizzare le informazioni utili a livello mondiale, ma ampliando i confini di ricerca è evidente che tante informazioni sono nella testa delle persone e non sul web”, ha dichiarato Udi Manber, vice presidente Google e capo del progetto Helpouts, durante la presentazione della piattaforma. Un piccolo passo indietro, quindi, in un mondo che avanza inesorabilmente verso la tecnologia e l’interazione uomo-macchina.
Qui di seguito il video di presentazione del servizio.