In un mondo in cui separarsi dal proprio smartphone sembra davvero impossibile, c’è chi si domanda quanto l’esposizione costante alle onde elettromagnetiche emesse da questo siano effettivamente pericolose per noi.
Osservando i dati riportati sulle schede tecniche degli smartphone è possibile scorgere i valori SAR (distinti per testa e corpo). Con l’acronimo di “Specific Absorption Rate” (tasso di assorbimento specifico) viene definita la quantità di energia elettromagnetica assorbita dall’organismo. La normativa europea stabilisce per gli smartphone un valore massimo di 2W/kg.
Onde elettromagnetiche: quanto sono pericolose per noi? ⚠
Nonostante le ricerche effettuate in ambito scientifico, ad oggi non esiste conferma sugli effetti nocivi derivanti dall’esposizione a lungo termine a livelli di campi elettromagnetici bassi come quelli dei cellulari. La stessa OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), nel 2015 ha confermato tali risultati.
Tuttavia, dagli stessi studi è emerso che al di sopra di determinati livelli sono certi gli effetti biologici sull’organismo.
Nonostante quanto appena indicato è opportuno chiarire che, per comprendere i reali impatti biologici negativi causati dagli smartphone, sia necessario attendere ancora alcuni anni. Come accade per il tabacco, infatti, potrebbe trascorrere diverso tempo perché l’esposizione porti, ad esempio, a generare un tumore.
Considerando che i cellulari esistono da una ventina d’anni, e che un tumore cerebrale ha un periodo di latenza che può raggiungere i 30 anni, le conclusioni sono evidenti.
Piccoli accorgimenti da seguire ?
Proprio per questo, alcuni consigli su come utilizzare lo smartphone possono risultare utili.
?Se un modello dual SIM è caratterizzato generalmente da un indice SAR più elevato, è opportuno in ogni caso evitare esposizioni inutili indipendentemente dal dispositivo posseduto. Questo significa spegnerlo (o, in alternativa, attivare la modalità offline) prima di andare a letto.
?Meglio evitare chiamate (o limitarne la durata) in auto o in luoghi nei quali la copertura del segnale sia scarsa. Questo, infatti, porta lo smartphone a necessitare di una maggiore potenza per rendere stabile il segnale.
?Quando possibile ricorrere a degli auricolari Bluetooth, oppure usufruire del vivavoce, assicurando una maggiore distanza tra il cellulare e la testa.
Quali soluzioni pratiche esistono sul mercato? ?
Oltre alle indicazioni appena fornite, è possibile trovare in commercio alcune soluzioni progettate appositamente per ridurre il rischio di esposizione alle onde elettromagnetiche.
Tra gli articoli recentemente presentati sul mercato rientra la patch di protezione Fazup. Si tratta di una patch trasparente caratterizzata da uno spessore minimo e dalla presenza di cerchi d’argento o dorati.
È un prodotto scientificamente provato in grado di ridurre le onde assorbite dalla testa fino al 99%. La confezione include istruzioni dettagliate su come assicurare il migliore posizionamento in base al modello di smartphone.
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