Le esigenze del dipendente e quelle del datore di lavoro diventano complementari e danno vita ad un fenomeno destinato a prendere sempre più campo: lo smart working. Cambia, così, l’organizzazione del lavoro che diventa flessibile e permette al dipendente di eseguire i suoi compiti in ufficio ma anche a casa o in mobilità, utilizzando gli strumenti tecnologici di cui necessita. Anche l’orario può essere flessibile e rispondere alle mutate richieste di un mondo del lavoro che impone di essere sempre più smart.
In Italia 250 mila lavoratori operano secondo questa nuova modalità, rappresentano circa il 7% del totale e sono aumentati del 40% dal 2013. Lo Smart Worker tipo è uomo (69%), ha una età media di 41 anni e abita nel nord Italia (52%). Questi sono alcuni risultati della ricerca effettuata dall’Osservatorio Smart Working-“School of Management” del Politecnico di Milano.
Professori e analisti hanno presentato i dati riguardanti 339 manager appartenenti a vari settori (IT, Risorse Umane, Facility) e 1000 lavoratori, coinvolti tutti nella ricerca: la flessibilità nel lavoro dimostra di essere una realtà sempre più estesa, destinata ad espandersi ulteriormente.
A questo proposito si nota, però, una notevole differenza tra le imprese di grandi dimensioni e le PMI: mentre il 30% delle prime hanno realizzato progetti strutturati inerenti al lavoro agile, tra le seconde solo il 5% lo ha fatto. Sta aumentando, però, anche tra le PMI la consapevolezza dei benefici portati dalla flessibilità e dall’autonomia lavorativa.
Per quanto riguarda l’applicazione del lavoro flessibile nell’ambito della P.A. il futuro si presenta roseo: recenti disposizioni governative stanno disegnando un quadro generale in cui sarà possibile introdurre l’elemento autonomia/flessibilità.
I benefici investono sia l’Azienda che il lavoratore: l’Azienda vede una maggiore produttività e un minor assenteismo, mentre il dipendente riesce a bilanciare in modo soddisfacente il rapporto vita privata/lavoro. Inoltre il 40% dei lavoratori impegnati come Smart Worker, è soddisfatto della propria occupazione e ottiene miglioramenti nella progressione di carriera.
Il lavoro agile porterà benefici anche all’ambiente attraverso la diminuzione di emissioni di Co2 dovuta al minor numero di spostamenti dei dipendenti che lavorano da casa. Ancora una volta l’evoluzione di un mondo lavorativo che sta cambiando radicalmente e risponde alle nuove esigenze, anticipa un testo di legge che è in attesa di approvazione. Attualmente il lavoro smart è regolato dall’Accordo Europeo sul Telelavoro del 2002.
Ma come è possibile tutto questo?
Le novità tecnologiche di ultima generazione rispondono perfettamente alle esigenze di chi è direttamente coinvolto nello Smart Working che necessita per l’appunto di prodotti avanzati per poter operare da remoto. Non solo computer ma anche telefonia mediante IP, cuffie wireless e sistemi per audio e video-conferenze sono tra i prodotti che permettono una gestione efficace e veloce dell’attività. Gli strumenti per la condivisione e per l’archiviazione dei documenti ma anche notebook e tablet, rendono possibile la mobilità e permettono di avere a portata di mano le risorse aziendali. Le tecnologie digitali e i servizi inerenti accessibilità e sicurezza, daranno un ulteriore e decisivo apporto allo sviluppo del lavoro flessibile.